Difficile scrivere dell’amore per chi il grande amore non lo ha ancora accanto, ma oggi nel giorno dedicato agli innamorati, mi concedo una riflessione.
Se ho modificato il mio modo di viaggiare, ed anche la mia vita, sul motto “in cammino senza meta” posso modificare anche la mia visione dell’amore?
L’amore è un viaggio o una meta?
Per una vita, quella precedente a questa mia scelta, ho pensato che l’amore fosse una meta da raggiungere, che sarebbe arrivata la persona giusta, al momento giusto e che tutto si sarebbe configurato come da copione, ed invece no. Mi sono fidata degli amici e delle amiche che mi dicevano: lo riconoscerai, c’è solo una persona giusta, lo capirete, verrà naturale e cose simili… per poi assistere a situazioni complicate, divorzi, tradimenti, allontanamenti, figli soli e insoddisfazione generale.
Allora l’Amore che cos’è?
Partendo dal presupposto che credo esista l’amore in qualità di energia, altrimenti non mi sarei messa in viaggio, e che credo esista anche l’Amore di coppia, io oggi non credo più che sia una meta da raggiungere. Non è quel qualcosa posizionato chissà dove e nelle mani di chi. Credo fortemente che anche l’Amore sia un cammino… prima solitario, poi di coppia ed infine di unione, ma questa è la mia teoria ad oggi e deve essere ancora verificata oggettivamente.
Lo immagino proprio come il viaggio, ma è un viaggio verso l’altra persona che a modo suo ha intrapreso il proprio. Parlo di due entità, consapevoli del proprio essere, che esistono indipendentemente dall’altro, che non avranno necessità di completarsi, bensì di scambiarsi qualcosa. Non ho mai amato la teoria della “mezza mela” e del completamento. Credo fortemente che l’Amore nasca fondamentalmente nelle persone che in qualche modo si sentano già complete, persone che si amano e che si rispettano.
Per me l’Amore è l’unione di due entità, ecco perché non dovrebbe condurre a disagi, insofferenza o dolore. Chi è in grado di amarsi ed accettarsi, è in grado di amare ed accettare l’altro. L’Amore non è compromesso, è rispetto.
In viaggio si incontrano persone: ci si lega, ci si divide, si condivide, ci si perde e credo che la stessa cosa avvenga per l’amore. Ognuno di noi ha un passato, ognuno di noi ha delusioni o esperienze belle che porta dentro di sé come ricordi, ognuno di noi ha il desiderio di vivere “il grande amore” e credo sia proprio questo desiderio a condurre a mete sbagliate: idealizziamo persone che incontriamo, immaginiamo un domani con persone che non hanno nulla da condividere con noi, vediamo la persona giusta ovunque, ci illudiamo sempre che il prossimo sia quello giusto…
Una delle frasi più gettonate è: arriverà quando meno te lo aspetti! Certo… è quando non lo cerchi che non ricadi negli errori appena menzionati.
Beh, io sono sette anni che non lo cerco e sono sette anni che lui non trova me! Ora… considerando che io tendo a perdermi e che lui, secondo me, sicuramente non sia dotato né di bussola né di gps, riuscirò mai ad incontrarlo?
Oggi ho la serenità per rispondere che io sono già in viaggio verso di lui e lui verso di me. Lo sento nel profondo. Amo già, indipendentemente dalla persona che si configurerà, amo perché so cosa cerco, amo perché so cosa mi aspetto di provare, amo ad ogni
passo che mi avvicina a lui.
La sensazione è la stessa di quando ero in cammino per Santiago. Percorrevo km sapendo quale fosse la direzione, ma mi godevo il percorso giornaliero.
La sensazione è la stessa che provo oggi che sono in viaggio. Mi sposto tra stati, paesi e cambi monete, ma godendomi i luoghi e gli incontri.
La meta fondamentalmente è solo un punto di svolta, da dove inizia un nuovo cammino.
Quindi, per me, l’Amore è uno splendido viaggio che sto già vivendo, la meta forse sarà il momento in cui incontrerò colui che amo, per poi riprendere un viaggio consapevole uno accanto all’altro.
Al momento il mio viaggio mi ha concesso una grande emozione e molti di voi mi scrivono che non mi dovrei innamorare perché costituisce un impedimento alla realizzazione dello stesso. Una ragazza mi chiede come sia possibile innamorarsi in viaggio.
Ho riflettuto molto e non mi sento aliena. Sono una persona come voi e l’unica differenza sta nel fatto che io sono in movimento e voi no.
Non vedo altra differenza. La vostra metro è paragonabile ad ogni mio ipotetico mezzo; la vostra palestra ad una mia guest house; la vostra discoteca alle piazze del mondo. La vostra “realtà” è la stessa che vivo io quindi, se per voi è possibile innamorarvi, lo è anche per me.
La mia scelta di vivere in movimento non è una malattia che aliena, che blocca il cuore, che non favorisce scambio o che rende invulnerabili. Anzi… è l’esatto contrario. Il viaggio apre talmente tanto la nostra mente che forse è molto più facile innamorarsi. Io mi innamoro più di prima: di uno sguardo, di un luogo, di una parola, degli abbracci di sconosciuti, di storie di vita, di animali mai visti prima, di cibi mai mangiati prima. Mi innamoro di tutto ciò che mi emoziona nel profondo.
E sono certa che ci si possa innamorare in viaggio, se incontri una persona che ti scombussola con un solo sguardo. A me è capitato, lo amavo prima del suo arrivo, l’ho amato quando ci siamo incrociati, lo amo ora che siamo distanti… lo amo ad ogni passo che muovo verso di lui, in questo viaggio nel viaggio.
La meta? Sono il luogo ed il tempo in cui le nostre due entità si incontreranno, si riconosceranno, si scambieranno parti di sé e si fodenderanno.
Il viaggio? Sarà il percorso che condurremo insieme in modo consapevole, nel rispetto reciproco di ciò che siamo, senza obbligo alcuno.
L’amore? Sarà il viaggio che entrambi abbiamo sempre sognato.
A presto da una nuova latitudine è longitudine di vita.
Adoro ogni ingolla parola di questo tuo post, il “problema” è che pochissime persone si rendono conto che l’amore lo si troverà una volta che si è complete, l’amore non serve a completare NULLA!