Capita che incontri le persone nei posti più impensati, per me non è stato così. Ho incontrato Vicente al parco di Madrid, ci siamo incantati di fronte ad una ragazza che suonava l’arpa. Sono a caccia di viaggiatori e lui (zaino in spalla, scarpe da chi cammina molto e sorriso incantato nell’udire quella melodia) sembrava esserlo. Sorride mentre io dico alla mia amica italiana: al mio matrimonio suonerà lei.
A quel punto pensiamo che sia italiano, glielo chiediamo e ci risponde che è spagnolo, è un militare e vive lì per lavoro. Penso: i miei sensori devono essere revisionati. Gli spieghiamo del mio viaggio, lui è di fretta, annota il mio contatto Facebook e dice che “in qualche lingua mi scriverà”. Guardo la mia amica e le dico che non lo farà.
Il mattino seguente trovo la sua richiesta di amicizia ed un messaggio in cui mi spiega che l’italiano non lo conosce, lo spagnolo è la sua lingua e l’inglese lo parlicchia. Si scusa per la fretta del giorno prima e vuole sapere i dettagli del mio viaggio. Penso
Uhmmm dettagli? E chi li sa?
Prendo tempo, gli dico che sto andando ad una partita di calcio e che gli scriverò. Al ritorno devo essere di parola e la mia amica che mi ospita mi dice: invitalo a bere una birra.
Un’ora dopo è già qui. Ci raccontiamo le nostre vite, la mia amica è entusiasta, gli sembra di conoscerlo da sempre… io mi perdo nella bellezza della vita come se stessi guardando un film in cui sono la protagonista. Facciamo un giro del paese e ci racconta che le sorelle vogliono trovargli una fidanzata a tutti i costi, io gli dico che mia madre mi vorrebbe a casa, con una famiglia, un mutuo ed un lavoro.
Ridiamo ed iniziamo a fare foto da spedire alle sue sorelle (io ovviamente non a mia madre). Al momento del tramonto siamo di fronte ad un lago con papere e cigni, mi chiede cosa penso… penso che quegli animali sono costretti ad una vita che forse non vogliono e trovo l’aggancio per parlargli del mio viaggio. Mi chiede cosa cerco. Gli rispondo che ogni giorno voglio poter dire che sono felice. Mi abbraccia, forse avverte i miei vuoti ed i miei timori. Mi dice che mi proteggerà con le preghiere quando sarò lontana, mi dice che andrà tutto bene, da militare mi spiega di non fidarmi di nessuno, mi dice che il mio sogno è irrealizzabile ma che sicuramente sarò felice ogni giorno, ringrazia il cielo per avermi incontrata, mi dice che ho un nuovo amico, mi stringe come pochi hanno mai fatto, mi parla guardandomi sempre negli occhi e in italiano mi dice
Io sono felice.
Quando si è lontani da tutto e tutti, quando per mancanza di mezzi non puoi avere vicino la tua famiglia, quando i tuoi amici più cari sono imbottigliati nelle loro vite e non hanno il tempo di chiederti come stai… beh credetemi, ogni emozione è amplificata. Ho pianto tra le sue braccia ed ho rubato la sua energia. Quando ci siamo salutati mi ha preso il viso tra le mani, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: siamo stati “fidanzati” per gioco per un giorno… io sono felice… tu sei felice e ti prometto (lui è paracadutista) che un giorno volerai con me e realizzerò il tuo sogno:
Sarai aquila.